Il tetto Ventilato adotta una tecnologia avanzata nel campo della coibentazione di coperture e viene impiegato principalmente nella realizzazione di sottotetti abitabili.
È composto da un pannello di materiale coibente costituito da polistirene espanso sinterizzato (EPS) a celle chiuse. È autoestinguente, atossico, igienico e poco deteriorabile nel tempo, sagomato con supporti sporgenti atti a creare canali di ventilazione ed è accoppiato con una lastra in multistrato ligneo a scaglie incrociate di fibra lunga tipo fenolico (OSB/3). La lastra di OSB/3 è pretrattata con resine antimuffa, antitarlo e idrorepellente è molto resistente alla compressione, pedonabile per la posa ed incomprimibile dal peso dei manti di copertura normalmente utilizzati (coppi in cotto, tegole in cemento, tegole canadesi,…).
La speciale sagomatura del pannello di coibentazione consente la creazione di una camera di ventilazione tra l’isolante ed il legno fenolico che funge da supporto per il manto di copertura. La costante e consistente circolazione d’aria che si crea all’interno del pannello, sottrae il calore trasmesso dal manto di copertura, preservando dal surriscaldamento gli strati sottostanti. Tale ventilazione incrementa e potenzia le caratteristiche dell’isolante per mezzo dell’espulsione del calore dal colmo del tetto, ottenendo così una riduzione della temperatura negli ambienti sottostanti di 8-10°C.
Oltre alla valutazione del rischio da effettuarsi "tenendo conto della classe di resistenza agli incendi esterni dei tetti e delle coperture di tetti e della classe di reazione al fuoco del modulo fotovoltaico" sono ammissibili altre valutazioni finalizzate alla dimostrazione del raggiungimento degli obiettivi della guida.
Nel caso si intenda tenere conto della classe di resistenza agli incendi esterni dei tetti e delle coperture di tetti e della classe di reazione al fuoco del modulo fotovoltaico (caso 3/a dell'allegato B), possono ritenersi, in generale, accettabili i seguenti accoppiamenti:
- tetti classificati Froof e pannello FV di classe 1 o equivalente di reazione al fuoco;
- tetti classificati Broof (T2, T3, T4) e pannello FV di classe 2 o equivalente di reazione al fuoco;
- strati ultimi di copertura (impermeabilizzazioni o/e pacchetti isolanti) classificati Froof o F installati su coperture EI 30 e pannello FV di classe 2 o equivalente di reazione al fuoco.
La classificazione dei tetti e delle coperture di tetti deve far riferimento alle procedure di attestazione della conformità applicabili (marcatura CE) o in assenza di queste la dichiarazione del produttore sulla base di rapporto di prova rilasciato da laboratorio italiano autorizzato ai sensi del decreto del Ministero dell'interno 26 marzo 1985, ovvero altro laboratorio, riconosciuto in uno dei Paesi dell'Unione europea o dei Paesi contraenti l'accordo SEE.
Ai fini della valutazione della classe di resistenza agli incendi esterni dei tetti e delle coperture di tetti si fa presente che è stata pubblicata nel febbraio 2012 1a versione UNI CEN /TS 1187 in sostituzione della UNI ENV 1187:2007 citata nella guida tecnica.
A titolo informativo si fa presente che nelle decisioni della Commissione europea 2001/671/Ce (GUCE L 235 del 4 settembre 2001) e 2005/823/Ce (GUCE L 307 del 25 novembre 2005) e riportato il sistema di classificazione per la resistenza agli incendi esterni dei tetti e delle coperture di tetti.
Ai fini della valutazione della classe di reazione al fuoco del Pannello fotovoltaico si fa presente che estata emanata in data 28 marzo 2012 apposita risoluzione dell'Area V della DCPST - Settore reazione al fuoco, sulle modalità di esecuzione delle prove di reazione al fuoco sui pannelli FV. (allegato C).
La risoluzione prevede che i laboratori emettano apposito certificato di prova nel quale verrà indicato come impiego "PANNELLO FOTOVOLTAICO".
Il certificato di prova è legato al pannello stesso e non al luogo di utilizzo.
Le valutazioni del rischio dovranno essere sottoscritte da tecnici abilitati ed iscritti negli elenchi del Ministero dell'interno.